WAUF WAUF CANE

2017
Collage on original photo print, 53,8 cm x 40 cm

Nati dalla combinazione di stampe fotografiche originali in negativo, collage, sovrapposizioni di script e immagini digitali, i miei lavori appaiono come formule ibride, spazi della contingenza abitati da figure eterogenee.

Le serie Haschisch, Bokken, Smetti di abbaiare Sakura, Puny Benjamenta e le ultime produzioni Croack e Flapping sono come mini sequenze fluttuanti di molteplici elementi e sono le relazioni che si instaurano fra di loro, queste connessioni misteriose, a farsi immagine. Qui, infatti, non vi è nessun intento narrativo: non si tratta di racconti, né di metafore, ma di configurazioni, di giochi linguistici fatti attraverso la figurazione. Quello che rappresento è un’ interfaccia, un pre-spazio o pre-tempo virtuale, potenziale: è il momento in cui si può scegliere tra milioni di possibili, proprio come accade con le opzioni iconiche dello spazio digitale. É il Tra: parola chiave che apre lo spazio-tempo della connettività, un campo attraversato da messaggi e messaggeri.

Per creare questi ambienti, al contempo logici e assurdi, dove si gode sempre dell’irrisione, ho giocato con la topografia spaziale posizionando le mie figure/icone in reiterate pose parodistiche come nell’ininterrotto esercizio della logica algoritmica, e siccome pensare presuppone un movimento di distacco, di esternalizzazione che affida ad altre figure il messaggio, queste sono a collage, ritagliate dal fondo. Il risultato è quello di una sorta di schermi virtuali dal carattere ipnotico che ho ottenuto lavorando col collage su carte metalliche e vellutate o direttamente sull’immagine fotografica al negativo.

Profilati in forme bizzarre ed ironiche gli elementi dei miei lavori sono contrasti incollati: figure della trasmissibiltà, messaggi iconici sottoposti ad una continua attività di encoding/decoding, di risignificazione delle immagini. Il risultato sono lavori concepiti come metapicture: dispositivi di interrogazione sulla natura stessa del farsi immagine.

My works of art appear as hybrid formulas, spaces of contingency inhabited by heterogeneous figures. I have combined original photo negatives, collages, digital images and overlaid html scripts.

The series Haschisch, Bokken, Smetti di abbaiare Sakura (Stop barking Sakura), Puny Benjamenta and the latest productions Croack and Flapping, are like floating mini sequences of multiple elements and are the relationships that are established between them, these mysterious connections, to become images.

In my work, in fact, there is no intention to narrate: it is not about stories or metaphors, but about configurations, linguistic games made through figuration.

What I represent is an interface, a pre-space or virtual pre-time, a potential: it is the moment in which you can choose among millions of possible options, just like choosing from the different iconic options on a computer screen, in digital space. Is  the in-between: keyword that opens the space-time of connectivity, a field crossed by messages and messengers.

To create these environments, which are both logical and absurd and where you can always enjoy the derision, I played with the spatial topography positioning my figures / icons in repeated parodistic poses. This is like the uninterrupted exercise of the algorithmic logic, and as the act of to thinking presupposes a movement of detachment, of outsourcing that entrusts the message to other figures, these are made in collage, cut from the background.

The result is a series of virtual screens with a hypnotic character that I have got working with collage on metallic and velvety papers or directly on the photo negative image.

Profiled in weird and ironic forms, the elements of my work are glued contrasts: transmissibility figures, iconic messages subjected to a continuous activity of encoding/decoding, of re-signification of images. The result is works of art conceived as a metapicture: devices which question the very nature of becoming an image.